CGS CIMATTI - Oratorio don Bosco - Muro

C. G. S. Cimatti - Oratorio don Bosco


Opinioni sul libro:
Foibe



lunedì 28 ottobre 2024 21:48  Carlo M.
Con questo nome, ormai noto, si rimanda alle stragi, inizialmente negate, degli Italiani della Venezia Giulia e dell'Istria. Non vuole essere una provocazione il libro, ma solo una lettura di un testo documentato fuori dagli anniversari e dalle commemorazioni annuali. Due date importanti: dopo l'8 settembre 1943 e nel maggio/giugno 1945. Nel primo caso (1943), una rivolta di tipo 'jacquerie' dei contadini croati e serbi, contro quello che era non solo il fascismo, ma anche le strutture statali di uno 'Stato italiano in disfacimento'. Con la fuga del Re d'Italia fuori dall'Italia e l'arrivo dei tedeschi per mantenere le posizioni nell'area Quarnaro-Dalmazia, fu sospesa quella rivolta contro lo Stato Italiano. Nel secondo caso (1945), la corsa della IV armata di Tito per arrivare primi a Gorizia e a Trieste, si scontrò con la forte presenza italiana nel territorio. Anche qui l'ordine impartito da est fu preciso: nessun riferimento importante doveva essere italiano, in attesa dell'autodeterminazione del popolo presente. Oltre 10.000 persone 'scomparse', rendono evidente quello che, oggi, chiameremo 'pulizia etnica', come negli anni successivi, capitò a Serbi, Croati, Bosniaci e Kosovari. Quando gli Alleati capirono il rischio dell'annessione di quelle terre alla Jugoslavia, inserirono un confine sottoscritto dalle parti, chiamata 'linea Morgan'. Iniziarono successivamente i recuperi delle persone dentro le Foibe (inghiottitoi carsici): la stima di circa 15.000 persone può rendere evidente il termine di 'genocidio' avvenuto in un suolo italiano.

Torna