martedì 5 febbraio 2008 22:49  | carlo 48 |
Il Caimano (2006) C’era molto attesa per l’uscita di questo film nel marzo del 2006 a un mese prima delle elezioni politiche. Non si conoscevano ancora molti particolari perché Nanni Moretti, il regista, aveva volutamente mantenuto nel segreto la trama del film. Entriamo quindi con questo film in un mondo ‘Morettiano’ fatto di impressioni, sensazioni e amore per una stana storia che si mescola con il personaggio. Chi si aspettava un film POLITICO (di formazione sindacale) contro il personaggio Berlusconi, fu deluso dal film; così come fu adeguatamente soddisfatto chi era sostenitore di Berlusconi, per il mancato pericolo scampato. Per questo è molto più POLITICO il film di Deaglio: Quando c’era SILVIO. Ma guardando il film di questa sera e il mondo ‘morettiano’, si coglie una rappresentazione del protagonista sempre ‘estremo e fuori scala’ che ha fatto cambiare le abitudini agli italiani. Questo protagonista, lo si rappresenta non in modo giornalistico, ma in modo immaginario ed onirico, ed è quello che ha fatto Nanni Moretti. Occorre lasciarsi condurre dalla storia (irreale) per entrare nelle considerazioni (personali) che ognuno di noi percepisce. |
mercoledì 23 gennaio 2008 09:05  | Carlo 1956 |
Come sempre, per un film di Moretti, diverso dalle mie aspettative. Dopo il can-can della questione Berlusconi mi aspettavo un film più politico. Ed invece, su questo versante, lo definirei addirittura "delicato". La questione Berlusconi fa da sottofondo alla vicenda del protagonista, produttore di film cult che in realtà hanno sempre fatto fiasco al botteghino. E mentre il lavoro va riducendosi sempre più, anche la sua vita familiare sta pian piano rotolando giù per la china del fallimento. La sceneggiatura del "Caimano" gli dà quella iniezione di ottimismo ed energie da fargli credere di poter riemergere nel mondo della celluloide ma poi piccole traversie e difficoltà lo costringono alla resa, mai esplicita ma sempre più evidente. Nel finale la zampata socio-politica, con immagini, anche se in scala ridotta, fra Highlander e Apocalypse Now. Ho trovato esilaranti e rilevanti due gag: quella con Placido protagonista di un appuntamento con la neo-regista e che pian piano rivela una personalità "particolare" e quella del ritorno dalla scampagnata nella quale Bruno ha scoperto una realtà diversa da quella "normale". Molto bello. |
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