Scrittrice cilena, è
nata a Santiago del
Cile nel 1951.
Focalizza quasi
sempre il mondo
femminile ed è
perciò una delle
voci più apprezzate
della narrativa
sudamericana. In
questo breve
romanzo, rappresenta
un fenomeno torbido:
la scomparsa dei
bambini appena nati,
per essere ceduti ad
aspiranti facoltosi
genitori adottivi.
Un tremendo percorso
di madre. Mai doma
sulla speranza di
trovare un segno o
una traccia della
morte dichiarata
dall’ospedale,
ritorna sempre
prepotente
l’illusione di
trovare la figlia in
vita. Quando questa
sembra possibile,
sarà la Società a
creare intralci,
perché così si
difende e si
preserva la catena
nascosta del
malaffare. Un testo
forte e moderno,
capace di scindere
le esigenze di una
donna giovane e i
suoi sentimenti di
coppia, gli affetti
totali e l’amore per
la figlia cercata. I
confini tra il
sopravvivere e la
follia, tra le
amicizie vere e i
falsi aiuti, sono
momenti di creazione
di grande
instabilità. Ma la
determinazione di
una madre è
proverbiale, perché
solo così aiuta il
suo coraggio per
vivere e al vivere
motivato. Esempio
totale per tutti
noi.
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